
La storia della musica è spesso raccontata attraverso le gesta e i capolavori di compositori uomini, ma dietro le quinte donne di talento hanno lottato per far sentire la propria voce e per fare emergere la propria creatività. Questo progetto, attraverso la registrazione e pubblicazione di cd e concerti dedicati al pianoforte e alla musica da camera, vuole celebrare tutte quelle compositrici che nel corso dei secoli hanno sfidato le convenzioni sociali e culturali del proprio tempo, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica: Amy Beach, Clara Wieck Schumann, Cécile Chaminade, Fanny Mendelssohn, Louise Dupont Farrenc., ma anche Lili e Nadia Boulanger, Mel Bonis, Rebecca CLarke, Sofya Gubaidulina, per citare la più influenti e forse già conosciute. Dalla musica di fine Ottocento alla contemporanea, Novecento e oltre.
Affrontare un repertorio dedicato alle compositrici è camminare su un terreno critico. Non c’è quella sensibilità culturale e sociale che da sola è capace di dare il giusto risalto e il giusto valore all’arte femminile.
Innanzitutto perché viene considerato repertorio di “nicchia”, poco ascoltato e suonato, lasciando dubbi sulla reale validità artistica ed estetica delle opere presentate. Poi perché, paragonato alle composizioni dei più celebri colleghi uomini, si tende a volerlo interpretare in chiave virtuosistica, puntando sull’agilità, le difficoltà e l’impressionabilità per dare immediata credibilità a questo repertorio.
Così facendo, tuttavia, si rischia di tralasciare la qualità espressiva melodica e audacemente armonica di brani scritti all’interno di un contesto, quello della società borghese di fine Ottocento, nel quale le donne erano relegate a ruoli esclusivamente domestici e di cura: comporre, suonare in pubblico, e dedicarsi alla Musica in generale, aveva il solo scopo di aumentare le possibilità di imbattersi in ricchi matrimoni e di fornire intrattenimento culturale durante i pomeriggi domenicali.
Benché considerate dilettanti, e non certo professioniste della musica, queste donne “ribelli” hanno continuato a credere nel
proprio potenziale creativo, andando contro tutte le convenzioni dell’epoca. E hanno composto centinaia di brani, spesso di piccole dimensioni, più raramente sonate, concerti, sinfonie, quartetti, quasi non potessero osare avvicinarsi alle grandi forme
della tradizione (maschile). È il momento di svelare e rivelare il valore di queste artiste coraggiose e tutte le sfumature, il colore, la cantabilità che hanno saputo trasmettere nelle loro opere.
Per approfondimenti:
Beer A. (2016), Note dal silenzio: le grandi compositrici dimenticate della musica classica, EDT (2019)
De Laleu, A. (2023), Mozart era una donna: storia al femminile della musica classica, ODOYA
Pendle K. (2001), Women and Music A History, 2nd edition, Indiana University Press
Reich, N. B. (1985), Clara Schumann The artisti and the woman, Cornell University Press
Sadie J. A – Samuel R. (1995), The Norton/Grove Dictionary of Women Composers, Mac Millan Press Ltd
Todd, R. L. (2010), Fanny Hensel The other Mendelssohn, Oxford Univesity Press